Credo che l’ “effetto collaterale” più clamoroso del successo di Facebook sia l’ubriacatura collettiva di vecchi compagni di scuola, amici perduti, ex-colleghi.
Nei server di Facebook si accumulano terabyte di immagini di scolaresche di ogni epoca, digitalizzazioni più o meno ingiallite di professori dimenticati, squadre di calcio oratoriali, gite scolastiche.
Implacabile, il passato bussa al nostro computer.
Intendiamoci, a volte è una vera gioia, ma forse, talvolta, può essere quasi imbarazzante.
Mi raccontava qualcuno: ” Sai, quando mi arrivano certe richieste di amicizia, vorrei rispondergli: ma se non ti ho cercato negli ultimi 20 anni , ci sarà un motivo, o no?”
E cosa dire di 20 o 30 anni della nostra vita raccontati in qualche centinaio di battute dentro una chat ?
Ma Facebook è anche una macchina per il futuro.
Attraverso i contatti dei nostri contatti, attraverso passioni e interessi comuni facciamo nuove conoscenze, forse addirittura nuove amicizie, che potrebbero diventare rilevanti per il nostro futuro.
Concludo, azzardando l’ipotesi che dietro Facebook ci sia una potente intelligenza artificiale.
Qui sotto il banner che mi ha proposto oggi nella mia homepage:
Chapeau.