I cafoni del telemarketing (Sky Telemarketing Blues)

Casa mia. Interno sera.

(Suona il telefono)

Mia moglie: ” Pronto ?”

Telemarketer: “Pronto, buonasera signora, la chiamo da parte di Sky perchè… ”

Mia moglie: ” No guardi, mi scusi se la interrompo, ma sarà la ventesima volta che ci chiamate e …”

Telemarketer:No, non mi interrompa lei !”

Mia moglie: “Guardi, sinora ho sempre risposto educatamente a tutte le vostre telefonate, ma mi sembra che …”

Telemarketer: (chiude la comunicazione)

Complimenti.

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Chiarimento: i new media non fanno comunicazione (Lost Content Blues)

Sento ciclicamente l’urgenza di ricordare che la “ubriacatura” (mi si passi il termine) di new/social/interactive media non deve far perdere di vista ai comunicatori e alle aziende un fatterello piuttosto rilevante.

Il fatterello sarebbe: la “sostanza” della comunicaziona è comunque data dai suoi contenuti.

Insomma, cerchiamo di tenere sempre presente che non basta emettere un comunicato nella più mirabolante e perfetta forma di “social press release”, in un fuoco di artificio di link, blog, wiki, podcast, YouTube e quant’altro. Questo è il “confezionamento”, gli strumenti attraverso cui si distribuiscono le informazioni. Va benissimo, ci mancherebbe, è un enorme arricchimento per la comunicazione, nessuno si sognerebbe di negarlo, non voglio certo tornare su un fatto ormai ampiamente assodato.

Solo che, ogni tanto, è il caso di fermarsi e immaginare di avere a disposizione solo il fax, e di dover quindi far conto solo ed unicamente sul valore dei contenuti che stiamo distribuendo, sulla loro rilevanza.

E’ un esercizio utile, o no ?

Buona settimana a tutti.

P.S. vedete su questo tema anche l’interessante post su Uniferpi

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Compleblog

Oggi questo blog compie 3 anni.

Ma a 3 anni un blog è giovane ? E’ un adolescente ? E’ un po’ maturo ? boh….

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L’email come la zappa (PR Update Blues)

Ogni tanto mi giungono per errore comunicati stampa da fonti a cui non mi sono mai registrato, ma questo ci sta, può succedere.

Quello che mi infastidisce ogni oltre immaginazione è, come per esempio oggi, ricevere l’annuncio di una nomina da parte di un’agenzia che si spaccia per capace di occuparsi, tra le altre cose, di comunicazione integrata e Relazioni Pubbliche e:

a) mi appiccicano in attachment una bella foto in alta risoluzione

b) non contenti, mi allegano anche lo stesso comunicato in formato Word.

La foto non richiesta si commenta da sola, ma il .doc in attachment di commenti ne merita alcuni a parte.

O benedetto genio della comunicazione integrata, mi invii la notizia nel corpo dell’email, quale è il misterioso scopo per cui dovrei aprire il documento Word e rileggermelo ? Se non è in Word non riesco a comprenderlo ? Diffido del testo nell’ email e mi sento più tranquillo se posso stamparmelo e vederlo ben impaginato ?

Che dire, complimenti e avanti così…

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Pet Food Marketing (Cats Blues)

Dadolata di di polpa di Tonno Orientale

Falde di Tonno con Gamberetti in Gelée

Fiocchi leggeri di Salmone al Naturale

Supreme Gelée di Tonno con Orata

Petali di Salmone con Surimi in Gelée

Nocette di Pollo con Surimi in Salsa

Sfilaccetti di Brasati con Manzo e Pomodori

Sfilacceti Brasati con Anatra e Pomodori

 

Ecco, state dicendo, il Bianchessi ci propina sfacciatamente il menù degustazione del ristorante di grido dove ha trascorso la serata… 

No miei cari, trattasi di “cibo per gatti in scatola”

Allora, vado con ordine.

Ieri sera all’Esselunga, mentre gironzolavo con la prole tra gli scaffali, il pet food marketing mi si è rivelato in tutta la sua elegantissima (e sinora sconosciuta) sofisticazione.   

Sono rimasto in particolare folgorato dal packaging e dal naming  del cibo per gatti.

Ora, non ho mai avuto un gatto, e se decidessi di avere un animale, propenderei certamente per un cane. Ma, al di là di questo, lo sconvolgente menù per felini d’alto bordo che mi sono trovato davanti mi spingerebbe ad una attenta analisi psico-sociale del possessore medio di felino domestico (che sospetto essere tipicamente una donna). Perchè francamente non riesco a capacitarmi. 

Allora, vi ho fedelmente riportato sopra alcuni esempi di quello che io, nella mia suprema e rozza ignoranza , chiamavo banalmente (figuratevi voi) “cibo per gatti”. Evidentemente se i signori della Purina hanno architettato nomi e ricette di cotale, raffinata eleganza, ho il fondato sospetto che  lo abbiano fatto perchè conoscono bene i loro polli.   E che perciò quanto sopra è ciò che stuzzica i sensi (gusto escluso) del possessore medio di felino.

C’è qualche gentile felinomane che mi conferma ? Sono certo che le gatte mi potrebbero illuminare…

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Sono un carroarmato…no, scusa, una carriola…(Qtrax Blues)

Sulla faccenda di Qtrax si è scritto molto, ma, francamente, la sua strategia di comunicazione rimane davvero incomprensbile.

Annunciare di aver in mano accordi che non hai, ( e sono gli accordi che stanno alla base della tua stessa ragion d’essere) non porta sicuramente da nessuna parte.

Eppure, per quanto incredibile, questo sembra essere stato il pensiero di Qtrax: sbandierare gli accordi con le major musicali, avrebbe automaticamente e magicamente “costretto” le suddette major a realizzare gli accordi.

La comunicazione e le relazioni pubbliche possono fare molto, sono certo il primo a sostenerlo, ma nessuna strategia di comunicazione, mai e in nessun caso, si sostituisce alla realtà.

Inoltre non si può fare a meno di notare che l’atteggiamento di Qtrax sembra puntare a creare una enorme attesa cui segue, per forza di cose, una enorme delusione. Ha un senso tutto ciò ?

Per ora quello che sembra realmente funzionare e attrarre gli appassionati di musica sono le soluzioni in streaming, da Ezmo a LastFM, a quella di WinAmp Remote.

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Forward to basics (Social Media Blues)

Giusto per una ripassatina ai fondamentali, ecco una raccolta di documenti sul wiki della nostra agenzia (è in lavorazione).

Buon weekend a tutti.

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Back to Basics (Crisis Dilemmas Blues)

Ogni tanto è salutare un bel ripassino su temi che non coinvolgono il comunicatore tutti i giorni, e nemmeno tutti gli anni, ma per i quali è bene essere sempre preparati, perchè domani, chissà, qualche cliente o ci interroga o ci troviamo con lui in mezzo al guado e si salvi chi può.

Non è la prima volta che si scrive di crisis da queste parti, ( qui , qui e qui per esempio) ma un bel post del nostro ineffabile Shel Holtz mi da’ l’occasione per fare con voi un po’ di esercizio. Vi consiglio la lettura integrale, io mi limiterò ad alcune osservazioni e sottolineature.

E con Shel partiamo da una interessante definizione, elaborata da Christine Pearson e Judith Clair:

“An organizational crisis is a low-probability, high-impact event that threatens the viability of the organization and is characterized by ambiguity of cause, effect, and means of resolution, as well as by a belief that decisions must be made swiftly.”

OK ?

Vi invito a leggere con attenzione anche le varie tipologie di crisis identificate da Shel.

Qui vorrei concentrarmi sui sei comportamenti/obbiettivi chiave cui riferirsi durante una crisi:

1. mantenere un’immagine postiva dell’organizzazione

2. offrire informazioni tempestive, accurate e oneste

3. restare accessibili

4. monitorare i canali di comunicazione per identificare immediatamente eventuali informazioni errate

5. mantenere un supporto costruttivo

6. sopravvivere alla crisi

Circa l’ultimo punto, Shel osserva acutamente:

“The last objective listed above, while perhaps a little overly obvious, is one that many organizations forget in the short-term chaos of a crisis. The idea is to emerge from the crisis ready to continue business. A short-term focus on sales at the expense of your long-term reputation may help you make your quarterly projections but sink you over the next year and beyond.”

Concluderei questa segnalazione presentandovi le “response guidelines” elaborate da Shel:

When responding to a crisis, you should…

  • Respond quickly, accurately, professionally and with great care
  • Treat perceptions as fact
  • Acknowledge mistakes (today, we’d say, “Be transparent”)
  • Tailor messages to address the aggrieved or angry party
  • Note the other side’s concerns; don’t be dismissive
  • Make no public confrontations
  • Emphasize the existing relationships in which you have built capital; they are more credible during a crisis than your own spokespersons

Nella speranza che queste brevi note (non) vi servano, vi auguro buona lettura.

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Faccio scuola (?) (Dangerous PR Blues)

Riprendo (pericolosamente) dalla newsletter di Assorel:

“Avrà inizio il 23 e 29 gennaio 2008 con il seminario “Le Relazioni con i Media. Istruzioni per l’uso di relazioni altrimenti pericolose” il primo piano di formazione professionale che fa riferimento alla disciplina delle Relazioni Pubbliche e alla Comunicazione d’Impresa, organizzato da Assorel e aperto sia alle agenzie associate che agli operatori del settore.
Il programma prevede seminari mensili che tratteranno argomenti inerenti alle seguenti quattro macro aree: la gestione d’impresa, l’evoluzione delle RP, le RP e i mondi paralleli, le specializzazioni.”

Devo chiedere i diritti sul titolo del seminario ? Boh…. 

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Quella foto è mia e la gestisco io (Ford Social Media Blues)

Grazie a Dotcoma, scopro questa strabiliante vicenda che ha come protagonisti un gruppo di entusiasti possessori di Ford Mustang e l’ineffabile ufficio legale della grande azienda americana.

Allora, il BMC (Black Mustang Club) forum (qui il link) lancia una inziativa per la stampa di un calendario celebrativo dove verranno pubblicate le foto delle amate Mustang possedute dagli appartenenti al club.

Se voi foste la Ford, che fareste ?

Io manderei una lettera di plauso e apprezzamento alla community dei miei affezionati clienti per il fantastico lavoro promozionale svolto a favore del mio prodotto.

Ma Ford la pensa diversamente.

Ritiene infatti che le foto delle auto, benchè personalizzate dai legittimi proprietari, le appartengano di diritto e quindi, per favore, niente calendari, brutti pirati dei diritti di immagine che non siete altro.

Non penso siano necessari ulteriori commenti.

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