L’email come la zappa (PR Update Blues)

Ogni tanto mi giungono per errore comunicati stampa da fonti a cui non mi sono mai registrato, ma questo ci sta, può succedere.

Quello che mi infastidisce ogni oltre immaginazione è, come per esempio oggi, ricevere l’annuncio di una nomina da parte di un’agenzia che si spaccia per capace di occuparsi, tra le altre cose, di comunicazione integrata e Relazioni Pubbliche e:

a) mi appiccicano in attachment una bella foto in alta risoluzione

b) non contenti, mi allegano anche lo stesso comunicato in formato Word.

La foto non richiesta si commenta da sola, ma il .doc in attachment di commenti ne merita alcuni a parte.

O benedetto genio della comunicazione integrata, mi invii la notizia nel corpo dell’email, quale è il misterioso scopo per cui dovrei aprire il documento Word e rileggermelo ? Se non è in Word non riesco a comprenderlo ? Diffido del testo nell’ email e mi sento più tranquillo se posso stamparmelo e vederlo ben impaginato ?

Che dire, complimenti e avanti così…

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Pet Food Marketing (Cats Blues)

Dadolata di di polpa di Tonno Orientale

Falde di Tonno con Gamberetti in Gelée

Fiocchi leggeri di Salmone al Naturale

Supreme Gelée di Tonno con Orata

Petali di Salmone con Surimi in Gelée

Nocette di Pollo con Surimi in Salsa

Sfilaccetti di Brasati con Manzo e Pomodori

Sfilacceti Brasati con Anatra e Pomodori

 

Ecco, state dicendo, il Bianchessi ci propina sfacciatamente il menù degustazione del ristorante di grido dove ha trascorso la serata… 

No miei cari, trattasi di “cibo per gatti in scatola”

Allora, vado con ordine.

Ieri sera all’Esselunga, mentre gironzolavo con la prole tra gli scaffali, il pet food marketing mi si è rivelato in tutta la sua elegantissima (e sinora sconosciuta) sofisticazione.   

Sono rimasto in particolare folgorato dal packaging e dal naming  del cibo per gatti.

Ora, non ho mai avuto un gatto, e se decidessi di avere un animale, propenderei certamente per un cane. Ma, al di là di questo, lo sconvolgente menù per felini d’alto bordo che mi sono trovato davanti mi spingerebbe ad una attenta analisi psico-sociale del possessore medio di felino domestico (che sospetto essere tipicamente una donna). Perchè francamente non riesco a capacitarmi. 

Allora, vi ho fedelmente riportato sopra alcuni esempi di quello che io, nella mia suprema e rozza ignoranza , chiamavo banalmente (figuratevi voi) “cibo per gatti”. Evidentemente se i signori della Purina hanno architettato nomi e ricette di cotale, raffinata eleganza, ho il fondato sospetto che  lo abbiano fatto perchè conoscono bene i loro polli.   E che perciò quanto sopra è ciò che stuzzica i sensi (gusto escluso) del possessore medio di felino.

C’è qualche gentile felinomane che mi conferma ? Sono certo che le gatte mi potrebbero illuminare…

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Sono un carroarmato…no, scusa, una carriola…(Qtrax Blues)

Sulla faccenda di Qtrax si è scritto molto, ma, francamente, la sua strategia di comunicazione rimane davvero incomprensbile.

Annunciare di aver in mano accordi che non hai, ( e sono gli accordi che stanno alla base della tua stessa ragion d’essere) non porta sicuramente da nessuna parte.

Eppure, per quanto incredibile, questo sembra essere stato il pensiero di Qtrax: sbandierare gli accordi con le major musicali, avrebbe automaticamente e magicamente “costretto” le suddette major a realizzare gli accordi.

La comunicazione e le relazioni pubbliche possono fare molto, sono certo il primo a sostenerlo, ma nessuna strategia di comunicazione, mai e in nessun caso, si sostituisce alla realtà.

Inoltre non si può fare a meno di notare che l’atteggiamento di Qtrax sembra puntare a creare una enorme attesa cui segue, per forza di cose, una enorme delusione. Ha un senso tutto ciò ?

Per ora quello che sembra realmente funzionare e attrarre gli appassionati di musica sono le soluzioni in streaming, da Ezmo a LastFM, a quella di WinAmp Remote.

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Forward to basics (Social Media Blues)

Giusto per una ripassatina ai fondamentali, ecco una raccolta di documenti sul wiki della nostra agenzia (è in lavorazione).

Buon weekend a tutti.

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Back to Basics (Crisis Dilemmas Blues)

Ogni tanto è salutare un bel ripassino su temi che non coinvolgono il comunicatore tutti i giorni, e nemmeno tutti gli anni, ma per i quali è bene essere sempre preparati, perchè domani, chissà, qualche cliente o ci interroga o ci troviamo con lui in mezzo al guado e si salvi chi può.

Non è la prima volta che si scrive di crisis da queste parti, ( qui , qui e qui per esempio) ma un bel post del nostro ineffabile Shel Holtz mi da’ l’occasione per fare con voi un po’ di esercizio. Vi consiglio la lettura integrale, io mi limiterò ad alcune osservazioni e sottolineature.

E con Shel partiamo da una interessante definizione, elaborata da Christine Pearson e Judith Clair:

“An organizational crisis is a low-probability, high-impact event that threatens the viability of the organization and is characterized by ambiguity of cause, effect, and means of resolution, as well as by a belief that decisions must be made swiftly.”

OK ?

Vi invito a leggere con attenzione anche le varie tipologie di crisis identificate da Shel.

Qui vorrei concentrarmi sui sei comportamenti/obbiettivi chiave cui riferirsi durante una crisi:

1. mantenere un’immagine postiva dell’organizzazione

2. offrire informazioni tempestive, accurate e oneste

3. restare accessibili

4. monitorare i canali di comunicazione per identificare immediatamente eventuali informazioni errate

5. mantenere un supporto costruttivo

6. sopravvivere alla crisi

Circa l’ultimo punto, Shel osserva acutamente:

“The last objective listed above, while perhaps a little overly obvious, is one that many organizations forget in the short-term chaos of a crisis. The idea is to emerge from the crisis ready to continue business. A short-term focus on sales at the expense of your long-term reputation may help you make your quarterly projections but sink you over the next year and beyond.”

Concluderei questa segnalazione presentandovi le “response guidelines” elaborate da Shel:

When responding to a crisis, you should…

  • Respond quickly, accurately, professionally and with great care
  • Treat perceptions as fact
  • Acknowledge mistakes (today, we’d say, “Be transparent”)
  • Tailor messages to address the aggrieved or angry party
  • Note the other side’s concerns; don’t be dismissive
  • Make no public confrontations
  • Emphasize the existing relationships in which you have built capital; they are more credible during a crisis than your own spokespersons

Nella speranza che queste brevi note (non) vi servano, vi auguro buona lettura.

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Faccio scuola (?) (Dangerous PR Blues)

Riprendo (pericolosamente) dalla newsletter di Assorel:

“Avrà inizio il 23 e 29 gennaio 2008 con il seminario “Le Relazioni con i Media. Istruzioni per l’uso di relazioni altrimenti pericolose” il primo piano di formazione professionale che fa riferimento alla disciplina delle Relazioni Pubbliche e alla Comunicazione d’Impresa, organizzato da Assorel e aperto sia alle agenzie associate che agli operatori del settore.
Il programma prevede seminari mensili che tratteranno argomenti inerenti alle seguenti quattro macro aree: la gestione d’impresa, l’evoluzione delle RP, le RP e i mondi paralleli, le specializzazioni.”

Devo chiedere i diritti sul titolo del seminario ? Boh…. 

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Quella foto è mia e la gestisco io (Ford Social Media Blues)

Grazie a Dotcoma, scopro questa strabiliante vicenda che ha come protagonisti un gruppo di entusiasti possessori di Ford Mustang e l’ineffabile ufficio legale della grande azienda americana.

Allora, il BMC (Black Mustang Club) forum (qui il link) lancia una inziativa per la stampa di un calendario celebrativo dove verranno pubblicate le foto delle amate Mustang possedute dagli appartenenti al club.

Se voi foste la Ford, che fareste ?

Io manderei una lettera di plauso e apprezzamento alla community dei miei affezionati clienti per il fantastico lavoro promozionale svolto a favore del mio prodotto.

Ma Ford la pensa diversamente.

Ritiene infatti che le foto delle auto, benchè personalizzate dai legittimi proprietari, le appartengano di diritto e quindi, per favore, niente calendari, brutti pirati dei diritti di immagine che non siete altro.

Non penso siano necessari ulteriori commenti.

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2008 PR (Technology Consequences Blues)

Anche se ne avevo già parlato qualche tempo fa,  mi sembra, anche in funzione di quanto dichiarato nel twit-post precedente, che sia il momento di riprendere e rivedere, magari cambiando un po’ l’angolazione, il white paper di John V. Pavlik, (che potete scaricare qui)  intitolato “Mapping the Consequences of Technology on Public Relations”

Il buon Pavlik parte da una constatazione di fatto, (ottima per cominciare l’anno nuovo con i giusti propositi di comunicazione):

“From twitter to mash-up media, new technology presents significant implications for public relations. Whether in the form of blogs, podcasts or YouTube videos, the Internet and World Wide Web have transformed how the public accesses information. The traditional role of media gatekeepers is in a state of enormous flux. Moreover, a wide spectrum of other technologies, ranging from satellites, to cell phones, to video news releases, have become the standard tools that continue to influence public relations practices and policies.”

L’analisi di Pavlik si sviluppa esaminando 4 aspetti di questo poderoso cambiamento:

1. l’impatto delle tecnologie sul modo in cui i professionisti delle relazioni pubbliche svolgono il proprio lavoro.

2. l’impatto sui contenuti e sui messaggi sviluppati dalle relazioni pubbliche

3. le implicazioni della tecnologia sulla struttura organizzativa, sulla cultura e sul management aziendale

4. l’impatto della tecnologia sulle relazioni tra le organizzazioni e i loro pubblici.

 

Che si tratti di computer, automobili, servizi bancari o arredamento, lo scenario della comunicazione è stato profondamente modificato da uno o più degli impatti indicati da Pavlik.

Mi piace riprendere una della considerazioni finali più interessanti, che illumina circa una delle obiezioni più frequenti opposte dal management dell’azienda quando si parla di social media e in particolare di blog, ovvero la questione del controllo: 

“Web 2.0 is breaking down barriers. Much of the change is about control (…)“Although conceptually the 2-way symmetric model of public relations is the ideal, it’s not usually the practice. PR people like to be in control and get messages out and see the messages resonate and the audience respond
accordingly.” Web 1.0 permitted this. Web 2.0 is breaking this down. Web 2.0 is empowering citizens to communicate directly online and the organization can be left out of the conversation entirely. The field of public relations needs to come to terms with that”

 

Links:

Il post precedente

www.instituteforpr.org

www.wieck.com

 

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Twit-meme 2008

Rispondo prontamente al cortese (e perentorio) invito di Gianluca e MrWhite. La domanda era: “What is marketing/communication/PR doing (in 2008)? Per quanto mi concerne, ecco la risposta, ovviamente lato PR:

“Far capire ai clienti cosa sono realmente i social media e quale è il reale potenziale per la comunicazione istituzionale e di prodotto.”

E scusate se è poco….

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Relazioni Pubbliche per bambini (Microsoft Children Blues)

Forse un po’ irritato e un po’ stufo di buoni propositi pre-natalizi e “annonuovisti”, inizio il 2008 con una chicca “provocatoria” per gli amici di Microsoft.

Grazie a Gizmodo ecco l’ultimo “children marketing tool” da Redmond, un grazioso libretto dedicato ai bambini che Gizmodo definisce “brainwashing children’s book”, intitolato “Mommy, Why is There a Server in the House?”

Eh sì, perchè così i pargoli familiarizzano subito con le meraviglie di zio Bill e trovano risposte alle basilari domande che assillano le loro piccole menti.

Difficile la scelta tra intristirsi e sganasciarsi dalla risate.

Buon Anno !

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