Qualche giorno fa mi ero soffermato sull’esempio offerto dal blog di Fring come tipico caso in cui l’apertura di un blog (e la sua successiva continua e attenta gestione), costituisce un elemento imprescindibile del piano di marketing, un elemento cioè tutt’altro che secondario o opzionale.
Proseguirei il discorso ampliandolo ad un’altra funzione che il blog di prodotto può e deve svolgere, ovvero quella relativa al crisis management.
Mi sono spesso occupato di crisis management, solitamente in termini di cultura generale e di preparazione “mentale” e organizzativa delle aziende a sostenere una crisi di comunicazione, e avevo anche accennato ai possibili ruoli del blog in questo contesto.
Fatto salvo tutto questo, il blog si presenta come lo strumento “principe” in una visione in cui i tempi di risposta dell’azienda a fronte di una crisi sono una variabile importantissima nel determinare il successo o meno delle azioni intraprese. E non sto parlando solo dell’immediatezza, ovvero della velocità con cui è possibile reagire e offrire (nel caso siano necessari) indicazioni, link o addirittura (nel caso di prodotti software) direttamente patch o altri strumenti di intervento tecnico.
Uno dei vantaggi chiave è che attraverso il blog si comunica direttamente e specificatamente con la comunità degli utilizzatori del prodotto, ovvero proprio con quelli più attenti ed entusiasti, cioè (guarda guarda) proprio con gli “opinion leader”. E il blog è il primo “luogo”in cui si riverseranno questi utilizzatori.
Naturalmente il blog , e questo è il rovescio della medaglia, “obbliga” l’azienda a essere estremamente veloce nella reazione. Avere costruito una comunità attenta e attiva attraverso il blog, e poi andare improvvisamente in black-out alla prima difficoltà aggiungerebbe danno al danno.
I post di questo blog che contengono il termine “crisis”