Playoffs alle semifinali ! (and BarBecueCamp…)

Riceviamo e volentieri pubblichiamo i semifinalisti e i risultati con cui hanno passato il turno:

Marketing Arena 6-1

Spotanatomy 6-1

DoubleBlog 4-3

Mizio Blog 7-0

Ormai siamo quasi alla fine dell’estenuante battaglia….

Segnalo che si sta organizzando un festoso Marketing BarBecueCamp a Milano o dintorni per il 26 Maggio, presumibilmente a pranzo e sperando in una giornata di sole. No PC, no presentazioni, no Wi-Fi, (minimarketing permetterebbe al massimo le macchine fortografiche…) solo un po’ di sano relax tra blogger….

ATTENZIONE: per la partecipazione al BarBecueCamp vedere qui !

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Playoffs !

Sono stati pubblicati i risultati degli ottavi di finale

Il lavoro dei poveri giurati si fa sempe più difficile ed è fonte di devastanti conflitti interiori…… 

 

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Uccidiamo il mito e subito. (Blogging PR Blues)

La blogosfera, e i social media in genere, mi ricordano tanto Flash, la tecnologia di web-animazione che ha sicuramente rappresentato un momento importante nella storia dello sviluppo web. Me lo ha fatto venire in mente un post di Enrica Orecchia.

Forse mai come con Flash una tecnologia così ricca di opportunità e affascinante, è stata immediatamente mitizzata, e identificata come la panacea che avrebbe reso meravigliosa e indimenticabile qualsiasi cosa dovesse andare online, e quindi utilizzata con il massimo sproposito possibile, dove non andava, dove non serviva, dove complicava la vita invece di arricchire la “web experience”. Credo che l’ 80% dei siti in Flash che ho visitato (e sono ottimista) siano un incubo dal punto di vista della navigazione. Non parliamo della famigerate “intro” in Flash; specialmente quando non c’è il famoso “Skip intro”.

Ora, tutto questo mi riporta ai social media e all’impatto che devono avere sul modo di gestire la comunicazione in generale e le relazioni pubbliche in particolare. Qualcuno, come Stowe Boyd, ritiene che le aziende dovrebbero semplicemente piantarla di emettere comunicati stampa e utilizzare il blog, punto e basta. Ecco, credo che questo sia mitizzare la blogosfera e semplificare davvero un po’ troppo.

Non c’è dubbio che i contenuti possono e devono esser trasferiti al nostro beneamato target utilizzando “anche” una bella stringa RSS, ma questo non può diventare l’unica modalità di trasmissione. Da un settore all’altro, da un giormalista all’altro, il ventaglio del mix ottimale, dove vediamo , ad esempio, su un estremo posta e fax, e dall’altro un podcast, è ampissimo. E non vedo motivi per eliminare una cosa o l’altra. Come dice il buon Shel Holtz :

“Companies that don’t pay attention to social media do themselves a disservice. But as Mitch Joel notes (..) “Everything is ‘with,’ not ‘instead of.’”

Le questioni davvero fondamentali rimangono due: il valore dei contenuti e la coerenza tra le modaltà preferite di ricezione del destinatario e quelle di invio, nella forma e nella tecnologia specifica.

E permettetemi di immaginare (e sperare) che anche un giornalista iper-tecnologico, focalizzato ad esempio sul mondo Linux, preferisce ricevere un piccione viaggiatore con un messaggio interessante piuttosto che un feed RSS pieno di stupidaggini.

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Celebrazioni

Ieri è stata una giornata di celebrazioni, tra il sacro e il profano: la Prima Comunione di mio figlio la mattina, e nel pomeriggio, mentre si festeggiava con amici in un agriturismo, lo scudetto della Beneamata. E allora io festeggio dedicandomi la copertina del mese prossimo di Wired. Ho deciso che proprio me la merito… (via Mauro Lupi

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Per chi lavorano le PR ? (PR Value Blues)

Colgo al volo questa bella provocazione di Alan Weinkrantz , che si trova tra le sue “Friday’s Tech PR True Confessions”.

Riporto solo la considerazione finale

“Sometimes, we recommend briefings, just to bring a journalist up to speed in an industry segement.  Maybe they will use the information; maybe they won’t.  It’s really ok.  In almost 25 years of doing this PR thing, I have learned that working for the media, the analysts and the bloggers, winds up working for our clients.”

Credo che il punto centrale sia ancora una volta il valore: se usiamo i contenuti che generiamo per i clienti in modo che rappresentino un valore per la comunità dei giornalisti, degli analisti e dei blogger, generiamo alla fine valore per i clienti.

“Our job is to help this community do their job, even when it means that it does not directly result in getting coverage.”

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Blog Contest 3

Ed eccoci al secondo round del primo turno di eliminatorie.

I risultati della parte alta del tabellone sono già stati pubblicati.

Ora sotto a chi tocca…. L’inesorabile giuria è all’opera. 

 

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Crisis ? What Crisis ? (Blackberry Blues)

Il recentissimo problema vissuto dagli utenti Blackberry (che ha messo in ginocchio il servizio e-mail negli Stati Uniti e in Canada) pone ancora una volta l’accento sulla capacità di gestione di questo genere di problemi di una azienda come RIM, che, probabilmente, dovrebbe avere un piano di crisis management un pochino più completo e sofisticato. Sono state infatti numerose le critiche: riporto qui a titolo di esempio quella espressa da Larry Dignan sul suo blog:

“Research in Motion’s BlackBerry has had an outage since late last night, but the company response was slow.

If you dial the BlackBerry support line–877-255-2377–here’s what you get: “Please be advised we are currently experiencing a service interruption that is causing delays in sending and receiving messages. We apologize for the inconvenience and will provide update as they are available.”

Larry sottolinea che non viene data nessuna indicazione sui tempi di ripristino, e che i tempi di reazione e la comunicazione “ufficiale” del problema ai clienti sono state troppo lente.

Russell Shaw, altro editorialita di ZDNet, rincara la dose, ma fa anche una osservazione molto interessante su come questo episodio abbia rivelato un problema di cultura aziendale:

“”Not only does the BlackBerry site offer no service advisory, but there is no acknowledgement of a problem that has been in effect for more than 12 hours now. That lack of notification is beyond slack. But to understand the reason for this, BlackBerry’s corporate culture has always been to defer to carrier partners for consumer interactions.”

E’ una politica corretta ? Il servizio, distribuito attraverso i carrier, è di fatto “prodotto” da RIM; forse occorre un ripensamento.

Questa storia metta anche in luce una questione più generale, ovvero il fatto che customer service e call center sono di fatto parte integrante della strategia di comunicazione di un azienda, e i danni che provengono da una gestione poco attenta  di queste aree possono causare danni gravissimi e permanenti all’immagine aziendale, vanificando anche le migliori campagne PR del mondo.

Tagliente il commento finale di Larry Dignan:

“Overall, it looks like CrackBerry addicts have their fix. Now RIM can work on its communication skills.”

 

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Blog Contest 2

E’ stato pubblicato il tabellone dei playoff, e comincia il mio delicato (e in fondo un po’ ingrato) compito di giurato. Gìà da una prima rapida occhiata so che su alcuni mi sarà diffcile dare un giudizio, e questo fatto mi porta a una considerazione positiva: la blogosfera italiana offre spunti e contenuti a cui , a quanto vedo in giro, ancora pochi prestano attenzione. Spero che, al di là dei risultati del gioco, questa inziativa dell’ineffabile [mini] marketing dia la “sveglia” a tante aziende sul fronte del marketing e della comunicazione. Leggete, qui c’è tanto da scoprire, studiare, capire… e poi, perchè no, muoversi.

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Marketing in Vista (PC User Blues)

Tranquilli, non ho intenzione di recensire Windows Vista, direi che di analisi ce ne sono in giro già abbastanza, e poi non sono un tecnico.

Quello che mi interessa è l’aspetto marketing, soprattutto in relazione al modo in cui Microsoft informa o meno gli utilizzatori su cosa serve (a livello hardware) per poter passare e  Vista e poter finalmente lanciare il loro “WOW !” davanti allo schermo. Anche perchè leggendo un po’ in giro sembra che di innovazioni “sostanziali” non ce ne siano poi molte, e se si tolgono i mirabolanti effetti visuali offerti da “Aero”, (che richiedono parecchie risorse e un hardware all’altezza) non resti poi molto di cui stupirsi.

Ma il punto è un altro: Microsoft ha consentito (per ovvi motivi) a molti produttori di PC di apporre lo sticker “Vista  Capable” su molti modelli che in realtà non hanno RAM , processori e schede grafiche in grado di gestire le versioni con Aero, ma solo la versione Home Basic. Io stesso avevo avuto modo di “avvertire” il problema semplicemente facendo girare sul mio portatile l’utility di Microsoft per verificare la possibilità di installare Vista.  Il programmino dopo aver scandagliato a fondo il computer mi annuncia orgoglioso:    

“Your computer can run Windows Vista

Based on our scan of your system, Windows Vista Business appears to be the best edition for you. For information about other editions, click the edition names in the left pane.” Insomma posso passare a Vista.. o no ?

Poco sotto ecco alcuni “dettagli” di cui mi informano:

1. la RAM è la metà di quella che serve per Aero per cui: “After installing Windows Vista, we recommend upgrading your RAM” (?!)

2. ci sono un po’ di periferiche e componenti varie di cui non si conosce la compatibilità con Vista: stampante (una HP), Network Services Miniport (che interviene nella gestione dei servizi di rete), Codec audio, Periferiche di Controllo supporto, Codec video, Bluetooth, Integrated FlashMedia Controller. Mi devo preoccupare o no ?

3. Per quanto riguarda il software due programmi andrebbero rimossi prima dell’instllazione e altri 10 potrebbero avere “minor compatibility issues after upgrading to Windows Vista” (insomma non si sa che succede e se sarà possibile risolvere i problemi)

Se per Microsoft questo significa essere Vista Ready….

E’ onesto dire ai propri clienti che potranno godere della mirabolanti novità di Vista quando in realtà il PC deve subire modifiche hardware sostanziali e il povero utente dovrà passare ore cercando gli aggiornamenti di software e driver sui siti dei produttori dei vari componenti ?

Se lo chiede anche Adrian Kingsley-Hughes nel suo blog su ZD Net….

 

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Buffonate 2.0 (2.0 PR Blues)

Vi invito a leggervi post e commenti relativi all’esilarante esperienza di [mini]marketing alle prese con un esuberante ufficio stampa veramente 2.0…. Meditate marketing manager, meditate.

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