Al di là del titolo di questo post, ( un po’ drammatico, ma il titolo è il titolo…) è urgente una riflessione sull’utilizzo che i comunicatori professionali si apprestano a fare di questo nuovo strumento.
I precedenti secondo me non sono incoraggianti, nel senso che lo stesso l’avvento di internet non è stato ancora del tutto compreso e “digerito” da una buona parte parte del mondo della relazioni pubbliche.
Il web è ben più di un mero mezzo di trasporto aggiuntivo per i soliti, vecchi comunicati stampa, eppure, basta guardarsi attorno, mi sembra che in molti casi non si sia andati più in là di questo.
Quello che è sfuggito (e scusate se è poco) è la natura stessa del mezzo (che non è un semplice mezzo) e la vastità delle opportunità offerte.
E il blog rischia di essere un’altra occasione persa.
Anche se non si tratta di un nuovo mezzo in assoluto, ma semplicemente di una nuova “declinazione” della tecnologia, il blog potrebbe essere vittima di un assalto assolutamente scriteriato e privo di reale valore aggiunto per la comunicazione, e potremmo assistere ad uno sterile moltiplicarsi di mini-siti aziendali, o anche tentativi di intrusione : ve l’immaginate una bella valanga di comunicati stampa sotto forma di commenti nei vostri blog personali ?
Forse è solo un incubo a occhi aperti, ma , ripeto, ho il timore che la corsa al blog possa travolgere e togliere visibilità a tentativi più maturi e intelligenti di utilizzo dei blog, capaci magari di tenere in considerazione le reali esigenze dei giornalisti e attente alle opportunità offerte dalle stringhe RSS.
Staremo a vedere.