Un consiglio non richiesto (ma gratuito).

Un errore capitale commesso piuttosto spesso dalle aziende nella loro attività di media relations (ma anche quando utilizzano spazi a pagamento) è quello di confondere i “contenuti di valore” con le loro brochure.
Nulla contro le brochure che presentano un prodotto o una soluzione, ma la loro funzione come strumento di marketing è un’altra.

Secondo la definizione offerta dal Content Marketing Institute, ”Il content marketing è un approccio di marketing strategico che si concentra sulla creazione e sulla distribuzione di contenuti validi, pertinenti e coerenti per attrarre e fidelizzare un pubblico ben definito e, in ultima analisi, per spingere i clienti ad agire in modo profittevole per l’azienda.”

Significa, in altri termini, che invece di una mera proposizione di prodotti o servizi, si sviluppano e poi si distribuiscono contenuti veramente rilevanti e utili ai vostri potenziali clienti per aiutarli a risolvere i loro problemi, ovvero si offre qualcosa che arricchisce le conoscenze dei clienti rispetto ai problemi che devono risolvere; in altre parole: valore. E questo fatto viene compreso anche dai media, che saranno più propensi ad utilizzare quel tipo di contenuto per i loro lettori.

(qui sotto un esempio di contenuto “di valore” gestito per un mio cliente, link all’articolo)

 

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