PR menace (Blogger Power Blues)

Ma siamo davvero così pericolosi ? Un povero singolo blogger può davvero minacciare un potente e affermato brand ? Secondo uno recente studio di  Jupiter Research  (Consumer Created Content) le aziende che ignorano le opinioni dei blogger e dei commentatori possono andare incontro a “ public relations disasters”.

Il cuore della questione mi sembra ben sintetizzato dal commento di  Julian Smith, autore del report:

“Organisations ignoring community-based influencers face the danger of small-scale disgruntlement being exposed to a mass audience, resulting in a disproportionately large-scale public relations problem that can directly affect their bottom line”

Per chi segue con un minimo di attenzione le vicende della blogosfera, non è certo una folgorante rivelazione. Basta la sola epopea del DRM di Sony BMG a chiarire il concetto. Ma è interessante osservare che chi predica da tempo questi concetti,  spesso sbeffeggiato o guardato con divertita sufficienza dai comuncatori aziendali, si trova ora affiancato anche dai grandi e affermati analisti di mercato, ad esempio Forrester   e Gartner, o prestigiose università.

E’ comunque da sottolineare come la blogosfera venga spesso vista non come opportunità  di comunicazione, ma piuttosto come minaccia, pericolo destabilizzante, mina vagante che può esplodere sotto la delicata chiglia di un brand apparentemente solido e affermato.

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3 risposte a PR menace (Blogger Power Blues)

  1. Guglielmo Pizzinelli scrive:

    La cosa triste, per ora qui da noi, è che la blgosfera spesso proprio non viene vista affatto, dalle aziende. E non solo.

  2. A. scrive:

    Un ulteriore elemento di discussione che si può riallacciare alle tue osservazioni è che un grosso limite di “credibilità” (almeno in Italia), IMHO, la blogsfera la deve parzialmente ai giornalisti. Le grosse testate sembrano essersi accorte (come al solito in ritardo) del fenomeno. E non sempre lo divulgano in modo corretto. Ricordo un due pagine su Repubblica Affari e Finanza in cui si parlava del “fenomeno dei blog” come un qualcosa di destabilizzante e disinformante (sic!).
    Salvo poi fare un bel articolo smaccatamente autoclebrativo (e pubblicitario) un paio di settimane dopo sul successo della sezione blog di kataweb…

  3. Enrico scrive:

    Verissimo, il rapporto tra giornalisti, blog e citizen journalism mi sembra ancora molto nebuloso. Certo, si tratta di un cambiamento epocale rispetto al mondo della comunicazione anche di pochi anni fa, ma le profonde novità introdotte da internet e dal blogging devono essere comprese e “digerite” il più rapidamente possibile, dalle aziende come dai professionisti della comunicazione, su qualsiasi sponda stiano.