Sapori di cattivo gusto (Gorgonzola Blues)

L’esimio Consorzio di tutela del Gorgonzola ha lanciato (temo ri-lanciato, perchè l’anno scorso mi era sfuggita…) una campagna pubblicitaria che, a mio modesto parere, è lontana anni luce dalla missione di diffusione della cultura dei sapori e della difesa dei prodotti tipici o da qualsivoglia obbiettivo che dovrebbe essere proprio di un consorzio di tutela di un prodotto tipico.
 
Ora, passi per chi “le patatine le ha provate tutte”, (tutto sommato  mi ha fatto sorridere), ma la procace bellezza mediterranea che esibendo le sue prorompenti forme chiede “L’hai mai provato con le pere ?” beh, questo mi sembra davvero becero. 
 
Forse sono intriso di cultura Arcigola Slow Food, ma trovo che se questo è il modo di promuovere i sapori tipici,  è meglio che l’esimio consorzio lasci perdere. E magari l’agenzia di pubblicità l’hanno pure pagata….   
 
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6 risposte a Sapori di cattivo gusto (Gorgonzola Blues)

  1. Anonymous scrive:

    Istintivamente sono assolutamente del tuo parere, ma alla fine credo abbiano ottenuto il risultato al quale miravano: la gente ne parla e l’idea del gorgonzola entra in testa.

    In fondo è anche a questo che serve la pubblicità…

    bob

  2. Carlo Odello scrive:

    Nel caso delle patatine, considerato anche il target, poteva anche starci un accostamento comunque ironico. Ma qui mi pare un svilimento del prodotto. Non sono d’accordo che basta che se ne parli, il valore di un prodotto, inteso anche come prezzo finale d’acquisto che è possibile fissare, dipende anche dall’immagine che se ne dà.

  3. Nicola Mattina scrive:

    Beh, mi sembra indirizzata più o meno allo stesso target che vede Amici, il Grande Fratello, l’Isola dei famosi, i pacchi e compagnia bella…
    Da questi programmi ci si fa un’idea veramente poco lusinghiera dei telespettatori… ma forse io sto invecchiando e diventando snob allo stesso tempo :-)

  4. gluca scrive:

    Non capisco, il gorgonzola non viene acquistato in prevalenza dalle donne (o comunque il decisore è la donna) al supermercato? e se anche mi catturano un minimo di attenzione con il vecchio trucco delle due pere, che potro’ mai fare io per il gorgonzola, che al massimo spingo il carrello?
    Poi anche io penso che il brand non ne tragga un gran giovamento.

  5. Enrico scrive:

    @Roberto: anch’io credo che il famoso “parlate male di me, purchè ne parliate” non si possa applicare tout court a una campagna che dovrebbe “promuovere” un prodotto.
    @Carlo: svilimento mi sembra poco…
    @Nicola:meglio essere vecchi e snob ;-)
    @Gluca: ripeto, ma l’agenzia l’hanno pagata davvero ?!

    E mi viene anche un terribile sospetto: non è che questi beccano anche soldi pubblici ??

  6. Roberto Dadda scrive:

    Credo che il problema di presti a una analisi un poco più articolata.

    Qui non stiamo parlando di un marchio specifico, ma di un prodotto generico molto caratterizzato che o ti piace o non ti piace: se ti piace non è certo una campagna sbagliata che non te lo farà piacere più, a meno che non si inneschino fenomeni inconsci. Mia figlia ha smesso per un pezzo di mangiare yogurt grazie alla campagna Yomo “mangiamolo vivo”, ma non mi pare che qui sia il caso.

    A cosa serve la pubblicità con un prodotto del genere?

    1)introduce l’idea della G e del fatto che se non è G non è gorgonzola, ma serve poco perché se non ha la G e mi piace lo compero lo stesso, io per esempio adoro lo stilton…
    2)Potrebbe puntare sulle caratteristiche: per esempio non tutti sanno che il goronzola contiene più o meno il colesterolo di fontina ed emmenthal
    3)Va messo nella testa della gente perché se lo ricordi quando va al supermercato e molto probabilmente non lo ha messo nella lista in quanto non prodotto essenziale.

    Ebbene io credo che il filmato del quale parliamo possa assolvere abbastanza efficacemente agli obiettivi del punto 3 senza per questo recare danno al prodotto: se amo il gorgonzola lo compero indipendentemente dalla pubblicità…

    L’effetto vale anche per le donne perché un prodotto può entrarti in testa anche per una pubblicità, di fatto priva di messaggio, che non ti piace e che consideri idiota.

    Ci sono ancora donne che fanno la spesa sempre loro?