Comincio il nuovo anno prendendo spunto dal post di Carlo Odello sul “simpatico” banner mobile di Banca Popolare Italiana.
Quando l’ho letto ho dato un’occhiata al calendario: 29 Dicembre 2006.
A pensarci c’è da rotolarsi dalle risate.
Noi qui a parlare di web 2.0, di nuova era della comunicazione, di nuovi modelli e paradigmi, di blogosfera e di nuovi rapporti tra imprese e clienti, ed ecco che un’azienda con un totale attivo di 52 miliardi di Euro, che sicuramente ne investe qualcuno in comunicazione, non trova niente di meglio, per comunicare con i suoi potenziali clienti, che prenderli per i fondelli con un fastidioso intruso formato banner che ti sfotte e ti grida in faccia: “Prendimi se ci riesci , gonzo !”
Quando ho scritto il titolo di questo post sono stato troppo buono… forse “-1.0″ sarebbe stato più adatto.
Sembra davvero incredibile che gli stuoli di consulenti che sicuramente hanno lavorato a questa splendida inziativa dimostrino una così totale e clamorosa insipienza circa quello che è (dovrebbe essere) oggi la comunicazione online. Ma probabilmente vi mostrerebbero che è di successo perchè è stata cliccata tantissimo …. i promotori della fantastica e geniale campagna saranno premiati dentro e fuori l’azienda.
Ma c’è un ulteriore dettaglio, scoperto quasi per caso, che mi sembra davvero illuminante su certa cultura aziendale. Guardate cosa ho trovato nella pagina di investor relations della banca in questione:
“Il Gruppo Banca Popolare Italiana si avvale della collaborazione di circa 8.600 dipendenti, dispone di oltre 3 milioni di clienti e di un totale attivo di 52 miliardi di euro”
Avete letto bene ? “dispone” di 3 milioni di clienti….
Buon anno a tutti noi !
Quanto dici completa perfettamente il mio pensiero. Avvilisce vedere aziende (perché le banche sono in definitiva aziende) con capitali da investire in comunicazione che vanno a ingrassare colleghi così old fashioned.