Blog-reazione (Crisis&Blogs Blues)

Qualche giorno fa mi ero soffermato sull’esempio offerto dal blog di Fring come tipico caso in cui l’apertura di un blog (e la sua successiva continua e attenta gestione), costituisce un elemento imprescindibile del piano di marketing, un elemento cioè tutt’altro che secondario o opzionale.

Proseguirei il discorso ampliandolo ad un’altra funzione che il blog di prodotto può e deve svolgere, ovvero quella relativa al crisis management. 

Mi sono spesso occupato di crisis management, solitamente in termini di cultura generale e di preparazione “mentale” e organizzativa delle aziende a sostenere una crisi di comunicazione, e avevo anche accennato ai possibili ruoli del blog in questo contesto. 

Fatto salvo tutto questo, il blog si presenta come lo strumento “principe” in una visione in cui i tempi di risposta dell’azienda a fronte di una crisi sono una variabile importantissima nel determinare il successo o meno delle azioni intraprese. E non sto parlando solo dell’immediatezza, ovvero della velocità con cui è possibile reagire e offrire (nel caso siano necessari) indicazioni, link o addirittura (nel caso di prodotti software) direttamente patch o altri strumenti di intervento tecnico.

Uno dei vantaggi chiave è che attraverso il blog si comunica direttamente e specificatamente con la comunità degli utilizzatori del prodotto, ovvero proprio con quelli più attenti ed entusiasti, cioè (guarda guarda) proprio con gli “opinion leader”.  E il blog è il primo “luogo”in cui si riverseranno questi utilizzatori.

Naturalmente il blog , e questo è il rovescio della medaglia, “obbliga” l’azienda a essere estremamente veloce nella reazione. Avere costruito una comunità attenta e attiva attraverso il blog, e poi andare improvvisamente in black-out alla prima difficoltà aggiungerebbe danno al danno.  

 

I post di questo blog che contengono il termine “crisis”

 

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3 risposte a Blog-reazione (Crisis&Blogs Blues)

  1. [m]m scrive:

    sono in una fase particolarmente scettica quindi:
    penso che se un’azienda puo’ “permettersi” un blog, è gia’ talmente “avanti” che non ne ha -in fondo- bisogno.

    :)

  2. Enrico scrive:

    beh, il fatto che un’azienda abbia un blog (ovvero pubblichi qualcosa sotto forma di blog) non significa necessariamente che lo stia utilizzando al meglio…

  3. Marco Massarotto scrive:

    Grazie per l’attenta analisi Enrico,

    ti dirò di più, ora fring ha aperto (sulla scia di quello italiano) un’altra decina di blog in giro per il mondo.

    Quando Roy (il loro VP marketing) è venuto in Italia abbiamo girato un filmatino su questo argomento, per il blog di Web 2oltre. Ti incollo il link:

    http://blog.web2oltre.it/post/1512022.html