L’e-commerce ringrazia (Foggy Communication Blues)

“Almeno il 30% della merce venduta via Internet è contraffatta.” …

“In merito alla merce contraffatta venduta via Internet, le previsioni suggeriscono che la quota del 30%, secondo una prima analisi dei dati, incrementerà ancora.”

(Vedi qui articolo de La Stampa, relativo alla presentazione di una ricerca realizzata dall’Istituto Piepoli e da Confcommercio sui prodotti contraffatti in Italia)

Ora, forse sono un po’ sospettoso,  ma questa strategia di comunicazione della Confcommercio mi sembra abbia il solo scopo di seminare un po’ di fumoso terrore tra chi si avvicina agli acquisti online e chi già pratica questa (a quanto pare) rischiosissima attività.

Al momento non sono riuscito a trovare altri dettagli, ma francamente questo 30% di contraffatto online mi suona davvero sospetto. Mi piacerebbe capire come l’hanno misurato e a quali prodotti si riferiscono.

Boh… 

 

Immagine di John Jude Palencar

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2 risposte a L’e-commerce ringrazia (Foggy Communication Blues)

  1. Giuseppe Mazza scrive:

    Dato molto scientifico, concordo…

  2. Andrea Spedale scrive:

    “Pensar male è peccato ma ci si azzecca quasi sempre” (Giulio Andreotti)

    E’ semplicemente una vergogna! Queste affermazioni ledono il buon nome dei merchat.

    I negozi on-line regolari, sono soggetti a verifiche puntuali e controlli certosini esattamente come quelli tradizionali. Sono aziende con personae reali che ne rispondono civilmente e penalmente.

    Semmai lascia perplessi la facilità con cui il singolo cittadino può acquistare merce palesemente contraffatta attraverso le aste on-line. I falsi sono sotto gli occhi di tutti e non ci sono azioni specifiche di contrasto.
    (ad eccezione ovviamente dei soliti titoli sensazionalistici)