IDC è d’accordo con me.

Lo so, lo so, vi suonerebbe meglio “Sono d’accordo con IDC”.

Tuttavia, per essere precisi, ho letto solo oggi un articolo su Tekrati relativo ad una indagine IDC condotta su 1.000 IT decision maker.

A parte tutte le altre considerazioni e riflessioni sulla ricerca, per le quali vi rimando all’articolo, vorrei sottolineare il passo in cui IDC sottolinea come tra gli elementi di freno alla ripresa degli investimenti IT, ci sia una scarsa comprensione delle nuove tecnologie da parte delle aziende.

Insomma, le aziende destinatarie delle innovazioni tecnologiche non le comprendono. Sebbene bombardate da una non trascurabile massa di informazioni (o presunte tali) che giungono dalle aziende che vorrebbero vendergliele, le potenziali clienti nicchiano per mancanza di comprensione. Sono tutte stupide ?

E qui, scusate, mi posso finalmente auto-citare. Nel post Business-to-Boh Communication, in quel del 17 Marzo, sottolineavo come “…prima o poi ci si dovrebbe accorgere che il mercato non riceve e non comprende i messaggi che mi illudo di aver inviato. O no ? Se i miei clienti attuali e , soprattutto, quelli potenziali non comprendono i miei prodotti, o non li conoscono perchè non riesco nemmeno a destare la loro curiosità, non è che, magari, qualcosa non funziona ?”

Alle riflessioni che facevo nel post citato e in quello dedicato alle aziende che parlano da sole, aggiungerei un ulteriore argomento: la competenza tecnica di chi comunica al mercato le tecnologie. Non occorre essere ingegneri nucleari o programmatori: occorre capire (e poi comunicare efficacemente) cosa fa una tecnologia, dove, e perchè dovrebbe essere preferita a quelle esistenti. Banale ? A quanto pare non è così.

Sul tema si è anche intrattenuto Jim Orton sul suo blog.

Meditate gente, meditate…

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