Ma guarda ! E io che qualche volta ho pensato di esagerare, di vedere l ‘immagine delle Relazioni Pubbliche peggiore di quello che in realtà è, e per di più di lavorare comunque in un mercato particolarmente “depresso” e scarsino quanto a qualità dei servizi e competenza generale rispetto ad altri paesi, soprattutto del mondo anglosassone .
E invece… pare sia così anche negli Stati Uniti, la patria stessa delle PR. Sì, anche lì, proprio come qui, da non credere.
Sarah Lacy, giornalista del BusinessWeek Online’s Silicon Valley bureau ci racconta di un mondo (quello delle PR) popolato da agenzie, magari dai nomi altisonanti, che al momento di prendere i clienti ti fanno vedere Vice President e Senior Consultant come se piovessero dal cielo, e, dopo, gestiscono l’account con un junior (niente contro i junior, ma ognuno ha il suo ruolo e la sua competenza). E che dire di quegli account che hanno la deliziosa abitudine di perseguitare senza tregua i giornalisti perchè pubblichino una storia che non ha nulla per essere raccontata (lo chiamano “pitching”). E vogliamo parlare ancora un attimo dei comunicati stampa ? Oltre a quello di cui vi ho già raccontato circa quotation e leadership, Sarah ci conferma quanto è stufa di leggere di “leading solutions provider” e “world class”.
Un bel quadretto che dite ?
Ma io vorrei rivolgere un appello alla “sveglia” anche alle aziende che si servono delle agenzie.
Per favore, chiedetevi se la vostra agenzia ha uno straccio di strategia, se usa con competenza gli strumenti che ha a disposizione, se (almeno una volta all’anno) è realmente proattiva, misurate i risultati , in qualche modo. E se li avete misurati, e a fronte di risultati scarsi o inesistenti, il vostro solerte account vi spiega che siete un’azienda difficile da comunicare, che non ha ricevuto DA VOI i contenuti per lavorare, etc etc., beh, seguite il consiglio di Alarm:clock : Live Longer – Fire Your PR Firm !