Al di là del sacrosanto sdegno che ha suscitato l’inqualificabile comportamento delle persone coinvolte nel caso del Carrefour di Segrate, (di cui al post precedente) vorrei fermarmi un attimo e fare a mente fredda alcune osservazioni dal punto di vista del comunicatore.
1. Al di là del fatto che Carrefour sia stato il diretto responsabile dell’accaduto o meno, non mi sembra ci siano dubbi sul fatto che dal punto di vista della gestione della reputazione, era Carrefour che doveva “rispondere”, e la risposta, a mio parere, doveva essere più veloce e più consona all’ambiente in cui la protesta si è sviluppata, ovvero la blogosfera. Come ho già scritto, la cosa migliore sarebbe stata che un alto esponente di Carrefour postasse un commento sul blog di Barbara.
La risposta standard alle emai di protesta non può essere l’unica reazione. Non entro qui nel merito dei contenuti della risposta.
2. A parte l’intervento diretto di un esponente di Mattel nel blog, sono clamorosamente mancate (se sbaglio correggetemi) le dichiarazioni della Walt Disney Italia (la committente della manifestazione è lei, non Carrefour che la ospitava) nonchè l’agenzia che (a quanto mi risulta) ha gestito operativamente la promozione, la Idtime.
Vediamo cosa succede…
Aggiornamento: mi piace molto questa considerazione di Luca De Biase:
“Il caso Carrefour resterà nella memoria di tutti. Il modo in cui Carrefour e le persone che lavorano per Carrefour ne usciranno farà scuola. Nel bene o nel male. Ma di una cosa possiamo stare certi. Questa storia resterà nella memoria. Verrà ripetuta cento volte. Carrefour non ne uscirà soltanto aspettando che sia dimenticata. Perché non sarà facile dimenticarla.”
ottimo punto, nessuno ha veramente considerato che oltre alla Carrefour, c’erano diverse altre note aziende coinvolte. Ma credo che come conclude De Biase…la storia non si conclude qui. vediamo come si evolverà.