Ho letto con interesse il lungo post pubblicato su Blog Help dedicato al blogging e al suo rapporto con lo spam, sia email che quello, ahimè, già pronto per invadere la blogosfera (anche se già esistono delle contromisure, come quella adottata per esempio su IMlog che prevede l’immissione di un numero generato ad hoc al momento dell’invio del commento) .
Ma volevo soffermarmi sulla questione dell’utilizzo delle stringhe RSS come alternativa, in relazione a specifici obbiettivi di comunicazione, all’email.
Posto che ovviamente non si può pensare ad un processo di “sostituzione” dell’email, non c’è dubbio che, in generale, la stringa RSS sia un metodo di trasmissione dei contenuti che si presenta molto meno “invasivo” dell’e-mail. Anche la volontarietà della sottoscrizione e la facilità con cui si può cancellare la sottoscrizione sono sicuramente aspetti qualificanti.
Credo in particolare che l’utilizzo della tecnologia RSS possa in molti casi costituire una valida alternativa alle newsletter. La newsletter per sua natura, viene spesso accantonata e letta in un momento più appropriato. Qui il sistema delle stringhe RSS e dei feedreader mi sembra perfettamente in linea con gli obbiettivi che dovrebbe porsi una newsletter.
Ecco che il blog, visto in questo specifico contesto come pura tecnologia, offre una nuova opportunità ai comunicatori.
Proprio in questi giorni abbiamo attivato, per i clienti nell’agenzia dove lavoro, un nuovo servizio sperimentale basato sulla tecnologia del blog e delle stringhe RSS, utilizzati come mezzo di distribuzione dei contenuti verso giornalisti e clienti.
In sostanza il giornalista che sottoscrive la stringa, si trova a disposizione sia i comunicati e le news emessi per conto dei clienti, sia una serie di rimandi ad articoli, approfondimenti, ricerche e opinioni autorevoli relativi agli scenari in cui i clienti dell’agenzia operano. Insomma, lo sforzo è stato quello di trovare un modo per offrire valore aggiunto, essendo il solo flusso dei comunicati stampa non sufficiente a giustificare l’utilizzo del blog. Inoltre i rimandi agli approfondimenti sul mercato possono costituire contenuti interessanti per i clienti stessi.
Ripeto, si tratta di un esperimento in corso di valutazione e affinamento, ma credo che la strada sia corretta. Vi terrò aggiornati sulle reazioni.
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