Changing PR (forse…)

Ho letto con grande interesse (e speranza) un articolo apparso sulla newsletter dell‘IPRA (International Public Relations Association).
L’autore è Ronald C. Hanser, proprietario di un’agenzia e attuale responsabile di un network di oltre 50 agenzie nel mondo. Le sue osservazioni sui cambiamenti in corso nelle Relazioni Pubbliche a livello globale, tratte dallo scambio di informazioni col suo network, sono interessanti e meritano qualche riflessione. Sintetizzo le più significative.

1. “Business leaders are recognizing PR as more than publicity”. Dio lo volesse. Non voglio tornare su un argomento che ho già affrontato più volte, ma qui da noi sembra che a volte non arriviamo nemmeno alla considerazione di “publicity”. Ronald sottolinea che le Relazioni Pubbliche sono sempre di più considerate “an even more powerful tool for management”. Questo sarebbe assolutamente corretto, ma la cultura aziendale media che incontro tutti i giorni, ci relega davvero troppo spesso a “servizio accessorio”, e non vede l’attività di PR come uno degli elementi della strategia che un’azienda attua per realizzare la propria “mission” e raggiungere gli obbiettivi di business.

2. “Word-of-Mouth (WOM) marketing” is the second most common new assignment, (…) and many cited the increasing awareness of importance of WOM. WOM marketing is “hot” because it recognizes that trust comes from peers, family, friends and other influentials, not from traditional marketing messages. B2B and B2C customers —not marketers — increasingly “own” the brand. “ Se le imprese fossero consce di tutto ciò, il mio telefono dovrebbe squillare tutto il santo giorno…. Chi, se non le Relazioni Pubbliche, dovrebbe governare questi processi chiave di comunicazione ? Anche qui, per ora, siamo agli albori (forse)

3. “Clients do not know how to use blogs or to derive benefit from them yet.” Assolutamente corretto: lo ripeto, lo strumento è nuovo e potenzialmente interessantissimo, e le aziende hanno bisogno di essere guidate da chi conosce e segue il fenomeno in modo continuativo dalla sua nascita, per evitare o di rifiutarlo a priori, o di buttarsi a peso morto sull’oggetto, due gravissimi errori.

4. “Clients expect measurable results.” Anche qui devo ripetermi. Sembra che da noi la misurazione dei risultati delle Relazioni Pubbliche sia un grande argomento di conversazione, ma non di reale controllo. Sarò maligno, ma davvero certe situazioni non si spiegano.

5. “The value of PR as a management function that creates and maintains relationships important to the future of all types of organizations all over the world has never been greater.”

Ronald for President. (…anche se forse per l’ultima ha fumato roba pesante… )

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2 risposte a Changing PR (forse…)

  1. Simone Lovati scrive:

    Enrico mentre leggevo il tuo post, al di là della classica considerazione sull’arretratezza del nostro bel paese su certi aspetti, mi chiedevo: cosa possiamo fare noi consulenti per migliorare la situazione? Come facciamo a far cultura e vendere allo stesso tempo?…Ah! Forse ci sono! Puntiamo noi stessi su WOM e PR, cerchiamo di coinvolgere in questi benedetti blog anche i Clienti, spingiamoli a dare il loro contributo! Fino a che parleremo solo fra di noi rischiamo di aggravare solo la distanza che ci separa dalla dura realtà.
    Se ti viene qualche idea su come fare, io ci sono!

  2. Enrico scrive:

    Caro Simone, non credere che non ci abbia pensato. Spesso, sia verso clienti che prospect, lancio l’invito a visitare il blog, a lasciare commenti. Qualcuno viene , lo so per certo, ma sinora nessuno lascia commenti o risponde alle “provocazioni”. Vedremo.