Leggevo con interesse un articolo sul “Web Site Review” di Forrester , una metodologia di indagine sulla qualità e l’efficacia dei siti web. Credo valga la pena di soffermarsi su alcuni risultati.
1. Su un campione complessivo di 600 siti corporate esaminati, a fronte di un punteggio massimo di 25 punti, la media è stata di 0,8 (?!?)
2. In riferimento a 20 tra i siti delle maggiori aziende globali nei settori auto, media, retail, e viaggi, i ricercatori hanno evidenziato che 19 non avevano un design e una struttura adeguata.
In fondo quando si mette in piedi un sito i criteri di costruzione rispondono fondamentalmente a due domandine :
A) quali sono gli obbiettivi di business perseguiti attraverso il sito
B) quali sono le esigenze e le caratteristiche dell’audience
Sembrerebbe di una banalità da vergognarsi, e invece…
Mi sembra utile ricordare alcune “parole chiave” citate da Forrester:
Value: bisogna dare valore attraverso l’offerta di contenuti consistenti e rilevanti. Non solo: i contenuti devono essere facilmente identificabili e fruibili. (mai successo di cercare informazioni essenziali su un sito e trovarsi a fare una battuta di caccia al tesoro?)
Navigation: bisogna poter navigare agevolmente da una sezione all’altra e disporre di funzioni di ricerca sul sito realmente efficaci; è interessante notare che il punteggio medio più basso in assoluto tra le caratteristiche di navigazione, è stato propio il search.
Presentation: chiarezza e leggibilità; anche qui stupisce che 13 siti su 20 “… failed to present easily readable content.” (?!?!).
Trust: il punteggio medio in riferimento a privacy e security è stato il più basso di tutti i 25 criteri di valutazione.
Web consultant, buon lavoro a tutti….
Technorati tag: web marketing web Internet corporate communication web design
La media lascia un po’ stupiti, ma non faccio fatica a credere all’articolo!
D’altronde a volte i siti corporate riflettono dinamiche interne più che la vision/mission e l’attenzione al target di riferimento.
Grazie della segnalazione