Vi invito a leggere questo bell’articolo di Max Morales su BrandForum.
Pensare che ci sono responsabili marketing che “investono” danaro in queste brillanti operazioni è davvero sconfortante.
Riporto qui un breve stralcio:
“…il fatto di acquistare follower e fan permette alle aziende di compilare statistiche esaltanti sulla crescita dei propri seguaci e di mostrarle a clienti e prospect per dare “fumo negli occhi” su una notorietà che di fatto non esiste. Il fatto è che, in questo senso, le bugie hanno le gambe corte. Per dirlo con le parole di Luca della Dora, social media strategist di We Are Social e blogger, “una fanpage – ad esempio – con 5 milioni di Like, ma un engagement rate nullo, ha senso quanto un annuncio 6×3 piazzato in mezzo al deserto del Nevada. A 5km dalla strada principale”. Eh sì, perché quello che paga delle nostre presenze sui social media sono le conversazioni tra fan, il fatto che i nostri fan diventino automaticamente dei brand ambassador spontanei. Quando abbiamo di fronte dati come quelli citati da Della Dora è fin troppo chiaro che ci troviamo di fronte a fan acquistati e la figura per l’azienda, in termini di reputazione, non è certo vantaggiosa…”