Quando si leggono post come questo, dove Michele Ficara Manganelli narra le brillanti imprese di un ufficio stampa, non si può fare a meno di domandarsi come tanta improvvisazione e/o mancanza di professionalità possa sopravvivere in un’azienda nell’anno di grazia 2013.
Agli albori della comunicazione digitale, nei primi anni 2000, passavo parecchio tempo a spiegare ai miei colleghi in agenzia cosa si poteva e cosa non si poteva fare con l’email. Ma era la nuova frontiera, spesso i comunicatori si trovavano a passare dal fax alla posta elettronica, l’apprendimento ci stava, ci mancherebbe.
Ma oggi ?
E’ ammissibile che chi gestisce le media relations di una azienda usi la posta elettronica come una zappa (leggete anche questa, non è male…) o ignori totalmente le più elementari nozioni circa l’invio di un testo e/0 di immagini in formato elettronico ?
Mio commento al post: “…lo so che mi ripeto, ma i responsabili della comunicazione delle aziende clienti, quando scelgono l’agenzia, domandare “ma voi un comunicato stampa, una volta approvato, come lo mandate ?” “Se una redazione vi chiede un logo in formato vettoriale, cosa gli inviate ?” così, per curiosità…”