Ma parli da solo ??

Vabbé, lo ammetto, ogni tanto mi capita.

Lo faccio naturalmente passare per una prova della mia assoluta genialità, e non certo come sintomo evidente di disfunzioni neuronali.

(Chi vorrebbe un consulente con disfunzioni neuronali… ?)

Ma in fondo può succedere, no ? Pensare a voce alta non è poi così grave. A volte è persino utile.

Ma se lo fanno le aziende …

Eh sì, ci sono aziende che parlano da sole, e sono convinte di comunicare.
E quanto parlano: mi è capitato di visitare le press room di alcuni siti, americani e non, e di trovare, rigorosamente disposti in ordine di data, una bella raccolta di “monologhi stampa”.

Ma perchè mai un’azienda dovrebbe parlarsi addosso ?

La risposta è banale: perchè non se ne accorge.

(E lasciatemi suggerire, così, fra le righe, che magari una visuale esterna, magari quella di un consulente, può aiutare l’azienda ad accorgersene…)

La domanda successiva è : ma perchè non se ne accorge ?

Perchè l’azienda adopera il proprio linguaggio, descrive minuziosamente i prodotti creati al suo interno esaltando qualità e caratteristiche così come le vede dall’interno, ovvero le qualità e caratteristiche che esaltano l’amor proprio (legittimo, intendiamoci) di chi quei prodotti , quelle soluzioni ha progettato e realizzato.

Fenomeno questo tipico , ad esempio, di molte aziende costruite e sviluppate da ingegneri, magari assolutamente abili e geniali, che però vedono i prodotti da un punto di vista ingenieristico, ovvero esclusivamente tecnico-prestazionale.

Ed ecco quindi i dettagliatissimi e interminabili comunicati stampa che sono leggibili e comprensibili solo all’interno, e, forse, dagli ingegneri delle aziende concorrenti.

Ma serve ?

Comunicare un’azienda verso l’esterno forse è una cosa un po’ diversa.

Forse chi riceve un comunicato (si presume un giornalista…) vuole capire “cosa fa” il prodotto dell’azienda (e magari dove lo fa ), vuole capire quali problemi risolve e perchè li risolve meglio dei concorrenti.
Magari vuole capire se quel produttore ha qualcosa di interessante ( niente banalità grazie) da dire sul mercato in cui opera, sui trend tecnologici generali per quel tipo di prodotti, etc.
Insomma, forse un giornalista vuole che qualcuno “comunichi” con lui, fornendogli dei materiali su cui possa
lavorare, e non vuole origliare i monologhi interiori di qualcuno per poi doverli interpretare…

Alla prossima.

P.S. nel frattempo, se siete appassionati di musica, non mancate di fare un giro su
www.allmusic.com , una imperdibile fonte di informazioni, discografie, critica musicale e altro.

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Una risposta a Ma parli da solo ??

  1. zanocom scrive:

    Ci sono altri motivi, oltre a quello del “non se ne accorgono”, che portano a questo modo di “comunicare”.

    Già dire “non se ne accorgono” si traduce in incompetenti o negligenti (o entrambi), ma forse sarebbe il male minore.

    Il male peggiore si ha quando le aziende se ne accorgono ma chi decide il messaggio (il capo insomma) è convinto che sia bello così e l’impiegato accetta suo malgrado.

    Altre volte il messaggio viene prodotto un tot al chilo dalle diverse funzioni aziendali e così viene emesso.

    Qui mi fermo ma c’e’ da ridere (o da piangere).
    Ciao e buon blog.
    Massimo