Innovation greetings (Duracell blues)

Recentemente ho visto, credo per la duemillesima volta, uno spot Duracell che ci ricorda come le pile alcaline durano fino a 4 volte più delle pile zinco-carbone; un’argomentazione di vendita davvero convincente…

Se non fosse per il fatto che se volete vedere una pila zinco-carbone dovete prenotare una visita guidata al Museo della Scienza e della Tecnica; prossimamente credo che verranno esposte anche al Museo di Storia Naturale, costituendone una delle più significative attrazioni.

Insomma, immaginate se oggi la pubblicità di un’automobile tentasse di convincervi all’acquisto proclamando che inquina e consuma fino a 10 volte meno di una Fiat 850.

Questo piccolo esempio mi sembra una delle tante facce della pigrizia mentale di un certo marketing e del sacro terrore di innovare la propria comunicazione, nelle forme come nei contenuti.

E’ un’esperienza che abbiamo spesso fatto anche nelle Relazioni Pubbliche, dove cambiare temi, strumenti e modalità della comunicazione, affrontando a volte “territori” inesplorati, ha comportato sì uno sforzo dell’azienda, ma ha portato risultati davvero eclatanti sia in termini quantitativi (misurati) che in termini qualitativi.

E mi ha anche fatto venire in mente l’amico Maurizio Goetz, che da tempo si “sgola” sul suo blog proprio sui temi dell’innovazione della comunicazione.

Quindi lasciatemi fare a Maurizio e a tutti noi un augurio per un 2006 decisamente innovativo.

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5 risposte a Innovation greetings (Duracell blues)

  1. Slawka G. Scarso scrive:

    Illuminante!

  2. Enrico scrive:

    Troppo buona… benvenuta sul blog e Auguri !!

  3. Maurizio Goetz scrive:

    Ricambio di cuore gli auguri e ci vediamo l’anno prossimo che sarà uno straordinario anno pieno di innovazione,perchè se nessuno vorrà innovare lo faremo sicuramente noi :)
    Vero Enrico?

    Buon Anno

  4. roland scrive:

    e noi, spero
    buy-why
    auguri a tutti per il proprio lavoro

  5. Anonymous scrive:

    Come non essere d’accordo con questa affermazione, la creatività e l’innovazione sono spesso le uniche armi per differenziarsi dalla concorrenza, ancor più se il prodotto in oggetto è un bene di largo consumo (acquisto d’impulso)dal bassissimo coinvolgimento emozionale e contraddistinto da un basso rischio economico.
    Il punto fondamentale però qual’è? Sarebbe veramente una mossa strategica oculata abbandonare questo slogan e di conseguenza il confronto anacronistico con un prodotto che non è in commercio? e di riflesso tutto quel bagaglio che contraddistingue Duracell nel mercato come la pila che dura di più?
    A mio modesto parere no. Ovvero, in maniera tattica si può apportare un ammodernamento del marchio, ma assolutamente non abbandonare il plus che ha reso Duracell (già nel nome si legge la reason why) leader.
    Ora, se per mantenere questi valori e poter affermare che DURA di più delle altre, deve necessariamente forzare la mano scrivendo in basso con carattere minuscolo “delle pile zinco-carbone”, mi sembra un peccato comune a molti altri beni.
    Credo che “dura di più” piuttosto che “smacchia più bianco” siano affermazioni molto difficilmente dimostrabili: sul mercato ci sono prodotti identici per qualità intrinseche!
    Infine, bisogna sempre analizzare il perchè di certi anacronismi, a volte possono nascondere dei tesori di inestimabile valore: un posizionamento unico.

    P.S.
    A proposito di innovazione deviante si veda il fallimento della campagna Barilla nel momento in cui ha abbandonato la classica storia della famiglia tradizionale (con annesso jingle) per passare all’allenatore invitato a pranzo dal figlio con madre e figlia che ammiccano.