Autocompiacimento (PR networks blues)

Beh, prima o poi un piccolo “sfogo” di orgoglio professionale dovevate aspettarvelo.

Perchè è così raro vedere riconosciuta la qualità del proprio lavoro, (e nel mondo delle Relazioni Pubbliche in particolare), che quando finalmente succede, la soddisfazione è davvero grande, e ci da’ un po’ di speranza per il futuro…

E non è nemmeno solo questo.

Riassumo molto brevemente.

Un anno fa, un nostro cliente, la filiale italiana di una multinazionale americana, ci lascia perchè la sede centrale decide che per le PR ci vuole un unico grande network con un bel brand internazionale.

Della totale mancanza di significato di queste scelte, peraltro davvero frequenti, non cesserò mai di stupirmi.

Chiunque abbia un minimo di dimestichezza col mondo della PR sa perfettamente che, al di là della stessa “insegna”, le agenzie locali dei grandi network possono in realtà essere estremamente diverse tra loro, sia sotto il profilo del livello professionale, sia sotto quello delle specifiche competenze.

In un network l’agenzia francese può essere fomidabile nel consumer, ma totalmente incapace nella comunicazione B2B, e quella italiana il contrario, e così via. Ancora più eclatanti sono le differenze quando si parla di comunicazione per il mondo IT. E così in questi grandi e meravigliosi network ci sono spesso dei “buchi”. E così puntuamente si è verificato. Il nostro cliente, in Italia, è praticamente “sparito” dai media. Per un anno.

Ma le difficoltà sono emerse anche in altri paesi e, di questo occorre dare atto, anche gli americani se ne sono rapidamente accorti, e sono corsi ai ripari. Hanno indetto una nuova gara e questa volta, forse un po’ più attenti alle specifiche esperienze e competenze di ogni singola agenzia, hanno scelto per l’Europa un network formato da agenzie indipendenti. Un segnale che ho trovato davvero importante, e che spero stia a significare che certe “manie”, di fronte all’evidenza dei fatti, stanno segnando il passo.

Ma quello che ci ha davvero fatto piacere è che il nostro cliente, sulla base dell’esperienza fatta con noi, ha voluto fortemente che in Italia l’agenzia fosse in ogni caso la nostra. E così è stato.

Che volete, sono soddisfazioni…

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2 risposte a Autocompiacimento (PR networks blues)

  1. Carlo Odello scrive:

    Sono giovane e ottimista. Credo che la personalità esista. Quindi: complimenti!

  2. Carlo Odello scrive:

    Pardon, intendevo dire “professionalità”, non “personalità”. Ma forse l’una senza l’altra non esiste, almeno così mi sembra (ho appena scoperto che hanno fatto fuori un direttore di testata cinquantenne, senza troppa personalità, un po’ di qua e un po’ di là, e alla fine…)