Leggo oggi su Sanihelp.it il seguente aggiornamento sulle disavventure giudiziarie della Philip Morris:
“(…) La Corte Suprema dello Stato dell’Oregon ha infatti confermato all’azienda la condanna inflitta per il risarcimento danni da 79,5 milioni di dollari alla vedova di Jesse Williams, un fumatore morto di cancro nel 1999.
La Philip Morris ha già preannunciato il ricorso alla Suprema Corte degli Stati Uniti giudicando la sentenza troppo punitiva. Al contrario, la Corte dell’Oregon ha definito la condotta della Philip Morris «riprorevole, perchè la società era a conoscenza dei gravi rischi per la salute legati al fumo, ma ha tuttavia diffuso informazioni false e fuorvianti per suggerire al pubblico che restano ancora dubbi su questo tipo di conclusioni, al solo scopo di consentire ai fumatori di continuare a fumare, mettendo a rischio sia la salute sia la vita».”
Le vie del Tabacco sono infinite….
Certo che i “ragazzi” della multinazionale si sono impegnati a fondo nel disperato “maquillage” che dovrebbe ridare loro una immagine rispettabile, se non addirittura positiva. Date un occhio alla home page del loro sito : “Fumo e salute”, “Prevenzione del fumo tra i minori”, “Iniziative per la comunità” … rassicuranti, davvero, non c’è che dire.
E pensare che quei brutti magistrati cattivi dell’Oregon (tutti uguali i magistrati…) li trattano come se avessero guadagnato miliardi di dollari a spese della salute di milioni di persone. Da non credere.
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